Il lavoro che serve. Persone nell’industria 4.0.

pubblicazione

/Anno
2017-2018

/Partner
Nctm Studio Legale
Lee Hecht Harrison
Fim Cisl Nazionale
Politecnico di Torino

/Risultati
• La scheda di presentazione
• Il libro Industria 4.0 (Guerini, 2018) e gli altri prodotti editoriali
• I risultati (convegni e media)
• La videoricerca Discorsi sulla smart factory


/Tag
competenze, industria 4.0, innovazione, lavoro, organizzazione, tecnologia

/Condividi

Il dibattito sull’industria 4.0 ha a lungo proposto una chiave di lettura strettamente tecnologica, ma da qualche tempo la discussione sugli effetti sociali del nuovo paradigma ha aperto nuovi interrogativi sui rapporti tra persone e organizzazioni, tecnologia e sistemi produttivi, lavoro e tempo libero, mercato e società. 
Area montaggio alla Samec, Grugliasco
/il quadro di riferimento

Cresce il bisogno di mettere a fuoco le ricadute dell’industria 4.0 sul lavoro, per rinspondere a un confronto pubblico poco informato e velato di elementi ideologici, ma privo di dati e analisi puntuali sui rapporti che l’industria 4.0 instaura con i meccanismi dell’apprendimento e dell’addestramento, con l’esercizio della creatività e del problem solving, con la definizione di nuovi margini (più larghi o più stretti?) di autonomia per i lavoratori, con il problema del coinvolgimento attivo e della partecipazione.

Gli spazi di partecipazione, le occasioni di co-design del processo produttivo, la modifica delle competenze e i nuovi input sulla formazione, le politiche salariali e i percorsi di carriera, i miglioramenti ergonomici su salute e sicurezza e l’insorgenza di stress da lavoro correlato… sono i capitoli principali che le nuove ricerche tentano di affrontare.

/la ricerca

Il lavoro che serve. Persone nell’industria 4.0 indaga la modificazione organizzativa, le potenzialità e difficoltà della trasformazione digitale, l’investimento congiunto in tecnologia e risorse umane, l’impatto delle trasformazioni digitali sulla forza lavoro in termini di benessere, partecipazione alle trasformazioni, opportunità e rischi percepiti, la frontiera della formazione, le competenze e i bisogni emergenti. La ricerca sul campo ha coinvolto 20 imprese del Made in Italy, con interviste individuali e 2 focus group che hanno coinvolto 131 persone in 11 regioni italiane, per quasi 100 ore e 26.000 chilometri di viaggi nel paese. Al centro delle osservazioni, fabbriche che stanno interpretando la trasformazione 4.0 con tutte le sue contraddittorie manifestazioni, in termini di cultura manageriale, sviluppo organizzativo, scelte tecnologiche, ruolo dei lavoratori, modelli regolativi, percezioni dei sindacati, nelle quali rintraccaire gli indizi del lavoro che cambia a confronto con una tecnologia che non riesce ancora a sostituirlo.

La ricerca è organizzata in cique capitoli, frutto del lavoro congiunto di diversi autori.

  • Persone | Dieci fabbriche raccontate attraverso le persone che vi lavorano.
  • La via italiana | Il quadro della ricerca, le scelte e le ipotesi di analisi.
  • Grammatica del digitale | Industria 4.0, cultura digitale e media di comunicazione al servizio delle fabbriche intelligenti.
  • Grammatica del lavoro | Composizione del lavoro, contenuti, gerarchie, aspettative di imprese e lavoratori.
  • Voci | Opera collettanea, frutto di diversi contributi autoriali.

Sono autrici della pubblicazione Annalisa Magone e Tatiana Mazali.

Hanno collaborato con interventi originali professionisti in vari campi: Salvatore Cominu (lavoro e organizzazione) Michele Bignami e Daniele Fumagalli (ragionamenti in materia giuslavuristica), Paola Giacomello e Michele Riva (change management), Antonio Sansone, Andrea Donegà, Massimiliano Nobis, Cristiana Pauletti, Giovanni Caruso, Giampiero Turus (sindacato e partecipazione), Rosanna Terminio (modello cinese), Fiamma Ferrero (open innovation). Hanno collaborato sul piano realizzativo: Emanuela Shaba (Università Statale Milano), Roberta De Bonis Patrignani (Istituto Superiore Mario Boella), Paola Mussinatto (Torino Nord Ovest).

La ricerca è stata realizzata da torinonordovest in collaborazione con il Politecnico di Torino. La postfazione del volume è a cura del rettore Guido Saracco.

/le imprese
Alf Dafrè

Arredamento

Cordignano

Casappa

Componenti sistema oleodinamico

Parma

Cb | Valk

Strumenti di cottura industriale

Bergamo

Cft

Logistica per grande distribuzione

Grugliasco

Comau

Sistemi robotici

Grugliasco

Cosberg

Sistemi per la produzione

Terno D’Isola

Fratelli D’Acunzi

Conserve alimentari

Nocera Inferiore

Eurotech

Elettronica

Amaro

Ferrari Farm

Produzione agroalimentare

Lago del Salto

iGuzzini

Illuminotecnica

Macerata

Intercable

Automotive

Brunico

Lima Corporate

Biomedicale

San Daniele del Friuli

Mi-Me

Minuterie metalliche

Bonate Sopra

Noberasco

Trasformazione agroalimentare

Carcare

Pedrollo

Pompeidriche

San Bonifacio

Prima Industrie

Sistemi per la produzione

Collegno

Gruppo Rina

Biomedicale

Genova

Samec

Meccatronica

Grugliasco

Sariv

Rivetti

Cittadella di Padova

/i testimoni

Luca Villa (Ast), Salvatore Poloni (Banca Popolare Milano), Marco Parachini (Biochemtex), Natale Manini (Co.Bo), Alessia Mazali (Gabbiano), Alessio Magrini (Fujitsu Siemens), Marta Signore (Gruppo Koelliker), Luigi Marelli (Poste Italiane), Josef Nierling (Porsche Consulting), Lorenzo Basso, Dominik Matt, Stefania Benedicti, Walter Gasparetto, Alice Schweigkofler (Fraunhofer Italia), Marco Bentivogli (Fim Cisl Nazionale)

Stefano Abbatangelo, Giovanni Ballan, Giovanni Caruso, Catia Cuzuma, Teresa Cubello, Sergio De Salve, Andrea Donegà, Massimo Mana, Maurizio Montini, Massimiliano Nobis, Mario Olivito, Cristiana Pauletti, Martina Rinaldi, Antonio Sansone, Andrea Todero, Gianpiero Turus, Fabiano Venuti, Andrea Vignali (Fim Cisl regionali e territoriali di Emilia Romagna, Friuli Venezia Gulia, Lombardia, Piemonte e Veneto)

/le voci dei testimoni

Davide Schinetti

«La fabbrica senza l’uomo è una fabbrica stand alone. Semplicemente impossibile».

(Ge Avio Aero)

Ivana Montelli

«Non esistono le macchine perfetto».

(Prima Industrie)

Rudolf Morawetz

«Industria 4.0 è un metodo potente per ridurre i costi di produzione, ma se questa tensione non è già inorigine nella filosofi a dell’azienda, è molto difficile introdurla, perché occorre una speciale predisposizione nei processi e nella mentalità».

(Intercable)

Franco Ceccuzzi

«Il progetto degli esoscheletri nasce dalla consapevolezza che svolgiamo un lavoro usurante. È una soluzione ad alta responsabilità sociale perché permette alle persone di mantenersi dentro il processo produttivo e la prestanza fisica non diventa un fattore di discriminazione».

(Gruppo Cft)

Elena Zomero

«Quando hanno messo in piedi il nuovo magazzino dicevo “perché lo fate?”. Ma ora se ci penso
mi sembra un incubo come lavoravamo prima. Se ho nostalgia? Devo dire la verità, proprio no».

(Lima Corporate)

Alessandro Di Gioia

«Paradossalmente, se un laureato arriva senza sapere niente del lavoro è un vantaggio. La cosa che cerchiamo è una metodologia orientata al miglioramento continuo. Questi ragazzi sono dei pionieri per effetto dell’esperienza che fanno con noi».

(Ge Avio Aero)

/i prodotti della ricerca sull’industria 4.0

Industria 4.0. Uomini e macchine nella fbbrica digitale è un long seller. Primo saggio di ricerca pubblicato in Italia sul fenomeno dell’industria 4.0, ha venduto migliaia di copie ed è in catalogo dal 2016. È stato tradotto in francese dalla casa editrice Press des Mines e del think tank La fabrique de l’industrie con il tiolo Voyage dans l’industrie du futur italienne. Transformation des organisations et du travail. È stato citato, recensito dalla stampa nazionale e al centro di presentazioni e convegni pubblici centinaia di volte.

Il lavoro che serve. Persone nell’industria 4.0 è il secondo saggio della serie, pubblicato nel 2018. Una riduzione del volue, soto il titolo Persone e Industria 4.0 in Italia. La cultura digitale, il lavoro che cambia, le sfide per l’università è stato pubblicato dall’Istituto Italiano di Cultura di Osaka nel 2019, in una edzione limitata bilingue.

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