/Anno
2019
/Partner
Vassallo Delfino
Istituto Umberto I Alba
/Risultati
• Il video Generazioni del vino
• Il video
Discorsi sulla smart factory
/Tag
food, industria 4.0, istruzione, lavoro
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Una giornata con le classi quarte della Scuola Enologica di Alba, discutendo di tradizione e innovazione, competenze e lavoro, e prospettive di un lavoro che sta profondamente cambiando.
Da un progetto di Tatiana Mazali e Paola Mussinatto (torinonordovest).
Produzione di Riccardo Antonino (lenterstudio).
Il video fa parte di una collana editoriale multimediale progettata da torinonordovest che osserva il rapporto fra gli studenti delle scuole superiori e il lavoro alla luce della transizione industriale e della digital transformation
Come ha certificato l’Istat, i dati aggregati dell’agroalimentare italiano mostrano un settore sostanzialmente in salute, anche nel decennio della crisi: mentre il valore aggiunto dell’economia italiana nel complesso cresceva del 6%, e quello del settore manifatturiero si riduceva del 2%, il settore agroalimentare faceva segnare un saldo positivo del 10%. Un orizzonte in cui si inquadra la crescente disponibilità di innovazione tecnologica che va sotto il nome di agricoltura 4.0 e comprende soluzioni organizzate in due grandi famiglie: l’agricoltura di precisione (GPS, trattori a guida satellitare), con il 70-80% delle nuove attrezzature agricole vendute oggi che sono ormai dotate di componenti per questo scopo e stime di crescita secondo Roland Berger del 50% entro il 2020; e l’Internet of Farming (droni, sensoristica, IOT, Big Data) dove il costo di un drone ad uso agricolo scende fino a 2.000 € per i modelli meno sofisticati.
Insieme a modelli come la multifunzionalità in agricoltura (nel decennio 2006-2016, la lavorazione dei prodotti agricoli ha segnato +34%, mentre le attività collaterali come la produzione di energie rinnovabili, la sistemazione di parchi e giardini e l’agriturismo sono cresciuto di un eclatante +235%) e a bioeconomy (la produzione biologica ha raggiunto il 14,5% del totale nel 2016 segnando una crescita del 29% dei produttori, mentre le denominazioni di origine segnano +87% sui prodotti certificati), dotazione tecnologica e cultura dell’innovazione si presentano come i più potenti driver di cambiamento negli anni della maturità della globalizzazione.
Escludendo le aziende con grandi superfici coltivate che da tempo utilizzano l’agricoltura di precisione, e che tuttavia rappresentano l’1% della superficie coltivata totale italiana, molte piccole e medie imprese del settore vitivinicolo rientrano in questo paradigma, per via delle forti capacità innovative nelle colture in campo, i processi di automazione della cantina e dell’imbottigliamento e con l’e-commerce. Secondo una ricerca condotta sul settore viti-vinicolo da Nomisma per l’Osservatorio Eban sul lavoro agricolo, l’80% delle aziende ha introdotto innovazione di vario genere negli ultimi tre anni, l’87% conta di realizzarne nel prossimo futuro e il 62% ha guardato in particolare al tema dell’agricoltura 4.0.
Una giornata con le classi quarte dell’Istituto Umberto I di Alba, tra le più prestigiose Scuole Enologiche del paese, per discutere del lavoro che cambia e dell’innovazione tecnologica che non risparmia un settore ancorato al rispetto della tradizione. I dialoghi con gli studenti, ripresi in un video, affrontano il tema della preparazione al lavoro da 5 angolazioni.