/Data
14.11.2020
/Titolo
La grammatica dissonante
/Autore
Annalisa Magone
/Risorse
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/Tag
finanza, innovazione sociale, no profit, terzo settore
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«Non si può dire che in questo momento non esista possibilità di finanza per l’economia sociale. Solo bisogna saperla scegliere, capire come usare le risorse e anche come restituirle».
Francesco Abbà
Cgm Finance
«Molti soggetti, molte energie, poco coordinamento per ora. Manca anche il quadro teorico di definizione delle aspettative di ciò che vogliamo sia l’economia sociale».
Elena Casolari
Opes Lcef Impact Fund
«Le piattaforme di donazione si stanno trasformando in piattaforme d’innovazione. Dove organizzano le idee anche soggetti istituzionali che sperimentano interventi ibridi».
Angelo Rindone
Produzioni dal basso
Fra le cose raccontate dagli ospiti al talk Le parole della finanza. Debito, equity, crowdfunding (qui) – Francesco Abbà, Elena Casolari, Angelo Rindone e Flaviano Zandonai – sono quelle che hanno colpito di più la mia fantasia di piccolo imprenditore sociale.
La ragioni sono essenzialmente queste: che lamentarsi di non avere opportunità potrebbe significare che non abbiamo imparato a trovarle; che le opportunità potrebbero annidarsi sui bordi della scena, dove il confine tra profit e non profit svapora; che oltre un certo limite la forza dell’offerta non può prescindere dalla sua sistematizzazione. È la “grammatica dissonate” tirata in ballo dai nostri ospiti, per spiegare che l’impresa sociale vive dentro un discreto numero di distonie. Dovrebbe parlare la lingua degli investitori, ma non la conosce. Dovrebbe trovare un contesto ordinato di proposte, ma non c’è. Dovrebbe muoversi come un felino fra gli strumenti e i modelli, ma è poco portata.
Tirando le conclusioni, frequentando anch’io il percorso formativo di Atelier Impresa Ibrida mi sono accorta di tutto ciò che avremmo dovuto fare in modo diverso (migliore) da quanto la nostra impresa sociale è nata (Torinonordovest intendo), iniziando dal rapporto con la finanza… e più laicamente con i soldi.
In una recente intervista al Sole 24 Ore, Elena Casolari ha dichiarato che il profitto non può essere un tabù per il Terzo Settore, il quale deve invece sapersi servire dei mezzi della finanza anche e soprattutto quando i progetti che porta avanti hanno una grande carica e idealità umana. E ha continuato ricordando che anche in questo campo esistono l’ego e la vanità.
La bellezza di buttarsi nel mercato, sgomitando come altri più abituati a non andare tanto per il sottile, è che alla fine ottieni una misura del tuo valore.
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Le parole della finanza. Debito, equity, crowdfunding è stato il secondo evento online del ciclo Futuro Prossimo organizzato da Atelier Impresa Ibrida. Per scoprire e partecipare ai prossimi live digital talk, segui i canali social di Atelier anche su Facebook, Instagram e YouTube.